Pagina 7 - Comune di Simbario
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Ancora oggi Simbario conserva visibili impronte lasciate dai figli di san Domenico:
Quasi certamente furono essi a fondare l’attuale chiesa Matrice dallo stile basilicale tipico dei Domenicani diventata quindi abbazia come parte integrante del convento dei Domenicani ubicato di fronte alla chiesa medesima; ciò si ricava da due preziosi righi del Parroco don Giovanni Romano sul finire del 1734: “…quella Chiesa era Abbazia, oggi 15 Xbe. Si fece Arcipretura”.
Altre importanti impronte della presenza dei Domenicani in Simbario sono:
- Il titolo della chiesa Madre “La Trasfigurazione” che richiama il giorno della morte di San Domenico (6 agosto 1221);
- La statua della madonna del Rosario;
- Il vecchio altare con il quadro dei Misteri e san Domenico che riceve la corona;
- La chiesa della Madonna delle Grazie, titolo tanto caro ai Domenicani, con la meravigliosa e maestosa statua marmorea, opera realizzata probabilmente dal Gaggini, è dovuta ai religiosi di soriano.
Il secondo grandioso e terrificante avvenimento che interessò Simbario, nonché tutta la Calabria, fu il terremoto del 1659; già il paese fu provato da rovine e morte nella prima metà del XVII secolo e precisamente il 27 marzo 1638, di cui però non si conosce a differenza di quello de 1659, l’entità dei danni..
Ingenti furono i danni causati dal terremoto in tutta la Diocesi. La furia del sisma non risparmiò le Collegiate, le chiese parrocchiali, la maggior parte delle abitazioni. La gente fu costretta ad abitare in miserabili capanne secondo il costume degli zingari.
Uno spettacolo di desolazione, di lacrime e di morte ebbe ad osservare il Pacichelli di “passaggio per Simmariu accennata di Soriano” nel 1693. Ma le esigenze della vita sono di gran lunga superiori e ben più forti degli eventi di morti, per cui bisognava rimboccarsi le maniche ed iniziare l’opera di ricostruzione.
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