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Simbario nel quattrocento: il nome di Simbario appare in un documento ufficiale del 1458, precisamente nel “Liber Visitationis”, il giornale di viaggio compilato da Atanasio Calceopilo e da Macario, entrambi archimandriti di monasteri brasiliani calabresi dove si parla di “Diaconus CHRISTOFORUS DE CIMBARIO” in qualità di testimone.

Intanto gli Angioini, che in combutta con i baroni famelici, dispotici e prepotenti avevano succhiato il sangue alla povera gente, venivano soppiantati sul trono di Napoli dagli Aragonesi (1442-1503) che invece cercarono di contenere lo strapotere dei baroni.

Cospicui documenti di questo periodo testimoniano la situazione socio-economica e politica di Simbario, dai quali si evincono le seguenti considerazioni:1) la dipendenza in sede politica, insieme a Torre di Ruggero, direttamente dalla Corona; 2) l’economia basata principalmente sulla coltura del grano.

 

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Comune di Simbario

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